L'azienda
Da 170 anni, Urbani Tartufi opera dal suo headquarter di Perugia, per portare in tutto il mondo il gusto e l’eccellenza del tartufo. Fondata nel 1852, l’azienda si configura tuttora come una realtà a conduzione famigliare, in quanto la direzione non ha mai voluto perdere l’essenza di un business creato da zero, con passione, fatica e sacrificio di un ristretto gruppo di persone legate da un’unica storia.
Oggi Urbani Tartufi vanta una presenza internazionale, non solo grazie al lavoro di esportazione dei propri prodotti, ma anche grazie all’apertura di filiali estere e diverse altre attività nate dal desiderio di condividere la propria passione ed educare le generazioni più giovani all’importanza dell’agricoltura e i suoi valori. Il Museo del Tartufo, l’Accademia e la Urbani Travels & Tours sono solo alcune delle attività nate a margine dal business principale, ma che hanno contribuito enormemente alla crescita dell’azienda che ha portato alla nascita di nuove necessità anche dal punto di vista dell’approvvigionamento aziendale. Alla data odierna, Urbani Tartufi conta 14 sedi, 5 marchi e 300 dipendenti, raggiungendo il 70% del mercato mondiale. Cifre di questa portata richiedono quindi un processo automatizzato che possa sveltire tutte le pratiche, dal marketing, al finance, alla direzione, toccando tutti gli uffici.
La sfida
La crescita su larga scala che ha caratterizzato la storia di Urbani Tartufi, ha fatto sì che un solo ufficio acquisti non potesse più occuparsi di tutte le necessità di reperimento di articoli e strumenti necessari al mantenimento delle diverse attività. La richiesta principale, per quanto riguarda l’approvvigionamento aziendale, era quella di ottenere una soluzione che permettesse di trovare tutto ciò che serviva, anche con urgenza, a prezzi competitivi e con consegne veloci e localizzate. Un altro aspetto fondamentale per l’azienda è l’attenzione all’ambiente. Un processo non strutturato di approvvigionamento portava spesso a una difficoltà nel mantenere una predilizione per articoli sostenibili, soprattutto dal punto di vista della logistica. Inoltre, aumentavano sempre di più gli acquisti spot, basati su quantità limitate e che spesso venivano effettuati su urgenza, cambiando fornitore a seconda delle disponibilità. Questo processo rendeva però difficile avere una chiara visione della spesa totale e delle varie categorie merceologiche che andavano a impattare sul budget. A complicare le cose, a inizio 2018 Urbani Tartufi non disponeva di un unico ufficio acquisti che fosse centralizzato e avesse la visibilità e il controllo di tutte le attività di procurement svolte. Spesso il peso di queste attività andava a ricadere su dipendenti di altri dipartimenti, inserendo nel loro carico di lavoro ore aggiuntive e non dedicate al raggiungimento dei loro obiettivi principali. Inoltre, a causa della localizzazione geografica della sede centrale, spesso i fornitori non erano in grado di effettuare consegne, e questo portava l’azienda a doversi affidare ad autisti e trasportatori, che modificavano le loro tratte e percorsi per soddisfare esigenze last minute. Una nuova indipendenza delle persone che lavorano per Urbani Tartufi era quindi un altro elemento da risolvere e regolamentare.